" Il Direttivo di Vicenza ha elaborato il documento
che pubblichiamo.
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Sezione
Provinciale di Vicenza Gent.
Ministro della Pubblica Istruzione Dott.ssa
Maria Stella Gelmini Dott.
Giovanni Biondi Dipartimento
per la programmazione Dott.
Marco Ugo Filisetti D.G.
Politica finanziaria e Bilancio Viale
Trastevere 76 a, 00153
Roma Oggetto:
lettera
aperta sulla situazione economica istituzioni scolastiche Si vuole
portare alla Vostra attenzione la grave situazione economico finanziaria
in cui versano le istituzioni scolastiche statali, a seguito riduzione
delle assegnazioni statali destinate alla copertura dei contratti di
supplenza e a garantire il funzionamento ordinario degli istituti. Sta
aumentando il numero delle scuole che, a causa delle sofferenze
finanziarie di bilancio, si trovano ad affrontare difficoltà non
trascurabili ad ottemperare l’obbligo costituzionale di erogare il
servizio di istruzione. Dopo
l’emanazione del D.M. 21/2007 e delle successive circolari
ministeriali inerenti il programma annuale, che specificano i parametri
e l’ammontare dei fondi assegnati, i Dirigenti Scolastici hanno
attivato tutte le possibili azioni di loro competenza: hanno quindi
evitato di nominare supplenti su assenze di breve durata (inferiori a 15
o a 10 giorni, azione possibile utilizzando le residue ore di
compresenza e le ore eccedenti di insegnamento e procedendo, nei casi
estremi, alla ripartizione degli alunni tra le altre classi) e hanno
garantito la copertura soltanto per le assenze su congedi parentali e su
malattie gravi o di lunga durata. Ciò nonostante, le scuole statali si
sono trovate a non disporre delle risorse necessarie per fronteggiare
gli impegni assunti nei confronti del personale supplente. Come è
noto, la spesa per coprire un’assenza per congedo parentale impegna
ogni scuola per circa 2.000 euro mensili (pari ad almeno 12.000 euro per
un congedo di sei mesi). E’ noto anche che nella scuola
dell’infanzia e nella scuola primaria si registrano ogni anno più
congedi parentali (vi sono dai 4 fino ai 15 congedi parentali l’anno).
A volte poi, sulla stessa cattedra, si sovrappongono più congedi... Per
non considerare malattie gravi ed invalidanti, la cui probabilità di
verificarsi è, come per le maternità, non programmabile ed incide non
poco sui bilanci delle scuole. Tutto questo a fronte di assegnazioni che
consentono di coprire nemmeno la metà della spesa relativa alla voce
“supplenze”. Le scuole,
che da sempre si trovano a dover anticipare con il proprio fondo cassa
le spese per le supplenze, in quanto i contributi ministeriali sono
dilazionati nel tempo e di norma pervengono a posteriori, hanno
continuato nella pratica degli anticipi di cassa, necessari tra
l’altro per evitare contenziosi che vedrebbero le scuole non solo
soccombenti, ma gravate da spese processuali. Il tutto ha
comportato un implemento dei crediti vantati nei confronti del Miur,
crediti che non hanno visto registrarsi la piena copertura, a differenza
di quanto succedeva negli anni passati. La
consuetudine dell’anticipo delle spese per le supplenze viene attuato
utilizzando fondi destinati ad altri impegni da realizzare nel medio
termine, impegni assunti che necessariamente comporteranno la
liquidazione della spesa, mettendo le scuole in situazioni di grave
sofferenza di cassa. Questo va a
scapito di un’istruzione che è ritenuta indispensabile per le
generazioni del domani, un’istruzione di qualità che, almeno per la
scuola dell’infanzia e primaria, caratterizza la scuola italiana da
tempo e la distingue in Europa. Si comprende
la necessità di razionalizzare la spesa ed utilizzare le risorse
economiche senza sprechi, per contenere il crescente livello di
indebitamento pubblico e per attuare le necessarie manovre di
risanamento, ma il tutto va calibrato con il diritto dei bambini
all’istruzione, con il diritto delle famiglie di istruire i figli, con
l’obbligo delle istituzioni di erogare tale servizio. Diversamente si
corre il rischio di privare di un diritto, il diritto allo studio,
proprio coloro che maggiormente hanno bisogno di formazione che la
Costituzione si impegna a tutelare e rendere
effettivo “con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze” (art. 34) in
favore degli alunni in stato di bisogno. Nel solo
comprensorio di Bassano e
Asiago, un’indagine informale attuata tra 29 scuole ha evidenziato un
credito complessivo vantato nei confronti del Miur che ammonta ad €
2.518.902,90 a cui aggiungere una spesa per supplenze (sempre per i soli
congedi parentali e per le malattie gravi) prevista sino a giugno 2010
calcolata in € 1.466.640,16, a fronte di un contributo statale
ammontante ad € 839.709,45. Non si tratta di sprechi, ma di necessità
oggettive per garantire un livello accettabile (non ottimale) di
istruzione e formazione. A differenza
di altri enti pubblici, la scuola non può continuare a fronteggiare la
riduzione nelle assegnazioni finanziarie attuando ore eccedenti in
quanto in primis trattasi di misura già attuata per garantire la
copertura di assenze inferiori ai quindi giorni, poi non è una
soluzione adottabile di fronte ad assenze di lunga durata, perché non
garantisce una regolare programmazione dell’attività didattica ed
infine perché mancano i fondi per pagare anche le ore eccedenti! Né
è pensabile continuare a ripartire gli alunni tra le classi, in quanto
questo andrebbe a scapito dell’apprendimento. Senza
considerare i tagli relativi alle spese di funzionamento generale ed
amministrativo e per gli alunni diversabili: per quanto riguarda la
prima voce, le assegnazioni statali la associano alle spese per
supplenze quale disponibilità residuale dell’ammontare assegnato,
lasciando libera ogni scuola di decidere come ripartire la quota
disponibile tra supplenze e funzionamento. Data la
priorità che ogni istituto dà all’insegnamento, la maggior parte
delle scuole destina alla spesa per supplenze la quasi totalità di tale
somma, pertanto le spese per il funzionamento devono essere coperte con
fondi comunali o provinciali o regionali, e con i contributi volontari
dei genitori. Arriviamo così anche qui nel ricco Nord Est alla
situazione paradossale di genitori che devono portare a scuola carta
igienica e salviette per garantire l’igiene dei bambini, dato che la
scuola non riesce a coprire tali spese, ed attuano sottoscrizioni per
garantire il finanziamento delle attività didattiche. Per quanto
concerne la diversabilità, dobbiamo dire che i finanziamenti
finalizzati a questo scopo, previsti a dal D.M. 21 pur in misure di
modesta entità (12 euro annuali per alunno), sono ora scomparsi, e le
scuole non possono più nemmeno programmare
l’acquisto di qualche sussidio didattico. Succede questo mentre
comunemente si afferma che i diversabili, messi nelle condizioni di
sviluppare le proprie potenzialità possono contribuire efficacemente al
successo della società, e si impegna la scuola a garantire loro il
conseguimento del massimo successo formativo possibile. A risolvere
questa situazione non aiutano certo le disposizioni impartite con la
Circolare del 14/12/2009 e
con la nota del 22/02/2010. La disposizione di
inserire nell’aggregato Z i crediti vantati verso il Miur preoccupa
non poco se con questo si vuol fare intendere che le somme iscritte non
saranno più trasferite alle scuole. In sostanza: le scuole che,
obbligate a garantire l’offerta formativa e il diritto allo studio
tramite il ricorso a supplenti, hanno effettuato anticipi di cassa per
le retribuzioni del personale degli anni precedenti, scoprono ora
che non vi è nessuna garanzia di rientro per le spese sostenute.
Davvero i dirigenti sono preoccupati, anche perché non appare possibile
ricorrere a prestiti o mutui, in quanto non si potrebbero offrire
sufficienti garanzie di rimborso. Per quanto
sopra esposto, si chiede e si auspica -
un piano di rientro, anche
pluriennale, programmato, per garantire la copertura delle spese già
sostenute negli anni scorsi; -
una revisione dei parametri
per l’assegnazione delle risorse finanziarie alle scuole che, pur
nella razionalizzazione
della spesa, tenga conto delle effettive necessità e specificità che
caratterizzano i singoli istituti; -
la garanzia di risorse
adeguate per garantire il successo formativo degli alunni. Ringraziando
per l’attenzione che vorrete dedicare alla presente, in attesa di un
riscontro in merito per poter attuare adeguate risoluzioni, si porgono
distinti saluti. Il direttivo ANDIS di
Vicenza Giovanni Colpo Sandro Pizzato Bruno Sandri Francesco Tognon Alessandra Zuffellato Vicenza,
19 Marzo 2010
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